26/10/2024
Cari colleghi,
mi permetto di usare la lista di area in quanto, alla luce degli accadimenti che si susseguono dal maggio 2023, ritengo assolutamente doveroso da parte nostra aprire un minimo di dibattito A - sullo stato attuale della informazione meteorologica che possiamo intercettare sui vari canali mediatici B - sulle modalità e meccanismi che guidano le allerte meteorologiche.
In entrambi i casi, il tutto ha grosso impatto sulle vite di tutti noi. In genere le emergenze e gli eventi estremi non avvengono a distanze così ravvicinate e quindi il dibattito sulla adeguatezza sia di A che di B, che sempre accompagna il dopo di questi eventi, scema abbastanza rapidamente. Con la conseguenza che chi preposto, semplicemente continua a fare come sempre ha fatto, perché e' molto comodo non riflettere e adeguare. E molto piu' comodo parlare di eccezionalità' ed evento irripetibile.
Bene credo che l'ultimo anno abbia chiaramente fatto capire a tutti noi che oramai dobbiamo metterci in testa che eccezionalità e irripetibilità sono parole che dobbiamo eliminare dal nostro vocabolario.
Non mi permetto di entrare nel merito di argomenti che conosco poco e/o non mi competono. Ma da fisico dell'atmosfera (anche se non un dinamico) ho di certo modo di valutare la qualità dell'informazione che posso reperire. E almeno potermi chiedere se in chiave di previsione e allertamento si stia davvero operando nel modo corretto e usando tutti gli strumenti a disposizione.
Per entrambi questi argomenti prendo a esemplificazione quanto stiamo vedendo e sta accadendo da giovedì.
A livello di informazione, la genericità, inadeguatezza, cacofonica della stessa e' talmente palese da non doverci spendere molte parole.
Siamo in realtà sommersi da informazioni di tantissimi tipi. Ma passiamo da informazioni che otteniamo dai giornali o dalla TV che ha un livello di genericità disarmante e davvero ben poco utili per il livello delle nostre vite, a informazioni sui siti commerciali o pubblici che sono anche troppo dettagliate e che per questo necessiterebbero di un minimo di istruzione per riuscire a tornare davvero utili.
Dove utilità non vuol dire vedere cosa accade quando accade, ma vuol dire capire per tempo quello che potrà essere, acquisirne consapevolezza prima e al di la' degli avvisi delle autorità, usare le informazioni per ben programmare e agire a livello individuale al meglio. Che gli avvisi delle autorità per forza di cose non possono che essere generali e schematici, e rivolti a ridurre le conseguenze piu' drammatiche, ma gari derubricando su quelle meno gravi. Ma quello che non può fare un sistema pubblico che guarda alla totalità, lo potremmo fare noi attrezzandoci al meglio (da un punto di vista culturale e informativo).
Se questo e' il paradigma a cui tendere, non si può che rimanere perplessi da quello che si ritrova sui maggiori organi: aree molto genericamente indicate (nord-ovest, nord-est, nord, centro, sud, isole, qualche volta regioni, qualche volta ripartizione per zone climatiche regionali). E poi spesso la parola data a chi della meteorologia ha fatto solo un affare commerciale e la cui conoscenza tecnico-scientifica e' quanto meno dubbia. Su repubblica imperrversa da alcuni anni ilmeteo.it. E negli ultimi due giorni ho potuto leggere di un rischio errore nelle cumulate dovuto al cambio di orario, a unità di misura inventate li per li, etc. Pero' i titoli degli articoli sono sempre inequivocabilmente catastrofisti.
Eppure io mi chiedo quanti anche solo nell'area di Bologna sanno che i colleghi di ISAC negli ultimi 40 anni hanno sviluppato una suite modellistica di tutto rispetto e che fornisce ottimi risultati. E' stato sviluppato proprio per la nostra area mediterranea e per l'Italia e questo si vede. Ma la sua solidità l'abbiamo verificata anche in Antartide. E piu' recentemente in Artico per dare supporto a previsioni sugli incendi.
Sulle 48 ore e' possibile contare sugli output di un modello a risoluzione 1 km (MOLOCH), e su 72 ore un modello a 8 km (BOLAM il primo della suite a essere messo a punto).
Il sito e' molto chiaro, di sicuro ancora migliorabile per essere fruibile da non esperti (ad esempio aggiungere nota che indica come kg m-2 voglia dire mm di precipitazione) se mettete in google MOLOCH CNR ci arrivate subito. SE nel campo archivio cambiate la giornata potete tornare indietro e vedere le previsioni passate. Un modo per qualitativamente capire se a cose accadute le stesse erano accurate e quanto.
Se siete di quelli che la mattina cercano subito sulla app del telefonino il tempo che farà, consiglio vivamente di prendere l'abitudine di consultarlo. Troverete molte piu' informazioni e capirete di certo di piu' quello che accade e come comportarvi.
Avendo a disposizione "in casa" uno strumento che funziona molto bene, che e' stato in molti anni ben adattato ed evoluto, uno potrebbe pensare che il servizio meteo della nostra regione lo abbia subito preso e usato, che tanti si siano adoperati per farlo crescere, evolvere, migliorare sempre piu'. Sarebbe ovvio in un paese normale. Ma l'Italia non e' un paese normale. E rimarrete quindi poco sopresi di certo nel sapere che il servizio meteorologico regionale dell'Emilia Romagna (al contrario di alcuni altri servizi regionali che non elenco perché non vorrei sbagliare) non ha mai creduto in Moloch o Bolam. Come non ci crede manco il servizio meteo dell'AM. E se mi posso permettere una notazione, non e' che anche il CNR si sia molto sforzato nell'opera di sviluppo e valorizzazione.
Emilia Romagna e AM da molti anni si affidano ai modelli sviluppati dai tedeschi. Prima COSMO, e poi quando loro hanno deciso di cambiare al nuovo modello ICON (versione limited model area).
Ora non voglio entrare nel merito delle scelte e delle loro ragioni, che pure ci devono essere state e ci saranno tutt'ora.
Ma andando al punto B di questo romanzo, strumenti usati per prevedere ed allertare, credo che la domanda se COSMO/ICON funzionino almeno bene quanto BOLAM/MOLOCH andrebbe fatta e chi di dovere dovrebbe impegnarsi a dare una risposta argomentata e documentata. E quanto questa scelta permetta (oppure penalizzi) creare con facilità soluzioni ed adattamenti alla situazione italiana.
Perche' qui non si tratta piu' di una disputa tra previsori meteo, ma si tratta di dar conto che si sta facendo tutto per il meglio, così da minimizzare danni, avvertire e mettere in sicurezza per tempo, evitare allarmismi quado non serve, e darli quando e' davvero necessario (onde evitare l'effetto al lupo al lupo!).
Purtroppo gli aspetti legali che stanno dietro a queste azioni di allertamento impongono che i protocolli, procedure da seguire, strumenti da usare siano definiti in termini di legge. E poco ci sia di spazio per interpretazioni ed utilizzi ad hoc, a meno di non predersi rischi enormi. Anche in situazioni che non sono ottimali e possono penalizzare l'accuratezza previsioni ed allerte.
Per nostra sfortuna, COSMO/ICON venivano fati girare al CINECA, e visti i danni subiti dal CINECA, in questi giorni (fino a ripristino macchine al CINECA) girano con delle limitazioni su macchine di backup che non sono altrettanto performanti. Ed ecco spiegata con molta probabilità la ragione per cui in Emilia Romagna da venerdì abbiamo una allerta meteo che i fatti stanno portando a confermare essere eccessiva.
Giovedì sera, letta dell'allerta meteo e delle scuole chiuse, sono andato subito a vedere cosa mi dicevano MOLOCH e BOLAM e sono rimasto molto sorpreso che da quelle previsioni non si evinceva nulla di drammatico. Sopreso e sollevato ovviamente. Ma da subito ho potuto notare che problemi invece vi sarebbero potuti essere in Toscana, soprattutto venerdì. E così purtroppo e' stato.
Una rondine non fa' primavera. E come detto in questo caso la partita e' truccata dal fatto che in realtà COSMO/ICON hanno prodotto una previsione con una mano almeno legata. Ma resta il fatto che MOLOCH e BOLAM ci hanno preso. E quindi questo rafforza la mia fiducia nel volerli usare per acquisire informazioni serie in merito al tempo che farà nelle 48-72 ore a venire. E la mia convinzione che sia giusto cercare di promuovere la loro conoscenza e il loro uso a molti livelli. E infine il voler spingere perché chi di dovere li valorizzi e gli dia le risorse necessarie non solo a mantenerli in operatività, ma anche a migliorare. Rimuovendo limitazioni che la mancanza di risorse adeguate impedisce di rimuovere o di eliminare in fretta (tipo uno schema di assimilazione dati).
Non posso che ringraziare i colleghi del gruppo di dinamica meteorologica di Bologna, che con il loro lavoro e competenza hanno in tutti questi anni sviluppato una serie di NWP models che davvero posso dire sono allo stato dell'arte e forse anche qualcosa di piu'.
Un caro saluto e Buona Domenica
Vito Vitale
MOLOCH