- Presentati (nome, età, dipartimento di provenienza)
- Dove sei andato in Erasmus e perché hai scelto quella meta? No destinazioni lingua inglese; quindi tedesco; quindi Graz (capitale Stiria, 300 mila abitanti di cui 40 mila studenti; capitale europea della cultura 2003).
- C’è qualcosa che ti piaciuto particolarmente dell’Università straniera che ti ha ospitato? Disponibilità dei professori, aiuto da parte degli studenti, strutture, organizzazione impeccabile (lezioni, esami, piattaforma online).
- Hai trovato stimolante la convivenza con studenti di altre nazionalità? Sei rimasto in contatto? Molto, anche se in realtà ho frequentato quasi solo Austriaci. Comunque il confronto con gli studenti austriaci mi ha portato a notare come alcune usanze e dinamiche sociali che a volte diamo per scontate in realtà non lo sono (e.g. amore per italia, cibo, tasse universitarie (e quindi tempi+lavoro), relazioni sociali, approccio bigotto al sesso). Sono rimasto in contatto con alcune persone, ma non le sento regolarmente (conosciuto tanta gente ma rapporti amicizia solidi difficili).
- La tua dimestichezza con la lingua straniera è migliorata in modo significativo? No significativo, ma comunque migliorata (parlavo prevalentemente inglese, anche per lezioni in inglese).
- Quali sono le abitudini e gli stili di vita del paese in cui hai vissuto che ti hanno maggiormente colpito?
- rispetto delle regole (almeno apparentemente).
- pulizia
- orari
- studenti visti come risorsa: un sacco di opportunità culturali, sportive e di svago offerte direttamente dall'uni.
- presenza del privato all'interno dell'uni (e.g. immagini pubblicitarie su scale e muri)
- Che cosa non dovrei perdermi se dovessi visitare la città in cui sei stato? Che piatto mi consiglieresti di provare? Sicuramente Schlossberg (monte castello) e dom im berg.
- Qual è il ricordo più bello della tua esperienza Erasmus? COSE DI CUI NON POSSO PARLARE
- Consiglieresti ad altri studenti di svolgere un’esperienza come la tua e cosa diresti per convincerli? Assolutamente sì. L'erasmus è sicuramente un'occasione per divertirsi, ma costituisce anche una grossa opportunità di crescita accademica, personale e umana. Studiare all'estero costringe ad adattarsi a metodi di studio molto diversi (almeno per matematica) e ad uscire dalla "comfort-zone". Inoltre la convivenza con studenti di altre nazionalità credo porti chiunque a convincersi che c'è bisogno di un mondo più unito e soprattutto di un'Europa più unita, adesso più che mai. Consigli:
- studiare bene la lingua prima di partire (iniziare da zero lì è frustrante; almeno B1), soprattutto se lì parlano bene inglese.
- dare più esami possibile in italia in modo da avere tempo per godersi l'esperienza erasmus senza essere oppressi dallo studio e in particolare dalle scadenze (e.g. esercizi)
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